«Guardiamo al futuro con spirito di impegno e concretezza, pronti a difendere le nostre attività e a sostenerle nell’innovazione e nella crescita»
Emilio Zanola, titolare della Trattoria Castello di Serle, è stato confermato alla presidenza di Fiepet (Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici) Confesercenti della Lombardia Orientale, associazione di categoria che riunisce bar ristoranti e catering. Così ha stabilito l’assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi, e che per Mantova ha visto confermato il presidente Stefano Solci. Nuovo ingresso, invece, a Cremona con l’elezione di Enrico Tinelli. Presenti all’incontro anche la presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale, Barbara Quaresmini e il coordinatore Fiepet nazionale Corrado Luca Bianca.
Nel suo discorso di ringraziamento Zanola ha ricordato come «Fiepet non è solo un’associazione di categoria ma una vera rete di servizi di tutela e rappresentanza, che con Confesercenti lavora ogni giorno – spesso silenziosamente, ma con costanza – per dare risposte concrete alle imprese della ristorazione. Con questo spirito di impegno e concretezza guardiamo al futuro, pronti a difendere le nostre attività e a sostenerle nell’innovazione e nella crescita».
Diverse le battaglie vinte in questi anni: dalla regolamentazione dei dehors ai passi avanti sulle recensioni online per garantire maggiore trasparenza e tutela delle imprese, fino alle conquiste sui buoni pasto con commissioni più sostenibili e condizioni più eque e al rinnovo del CCNL del settore, che rappresenta un traguardo importante per dare regole certe e dignità al lavoro nei pubblici esercizi. Le sfide ancora aperte riguardano invece il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che limita la crescita delle imprese; il contrasto al dumping contrattuale, che rischia di minare la leale concorrenza e di svalutare il lavoro; la sicurezza, con i pubblici esercizi che sono presidio sociale ma al tempo stesso esposti a rischi; la concorrenza sleale di sagre e feste popolari, che operano senza rispettare le stesse regole cui siamo sottoposti noi; la crescita dei costi fissi, dalle materie prime all’energia, che spesso non possono essere trasferiti sui prezzi e vengono assorbiti dalle imprese.
Il settore della ristorazione a Brescia mostra resilienza nonostante un leggero calo. Il settore della ristorazione nella provincia di Brescia ha mostrato una notevole resilienza tra il 2019 e il 2025 nonostante una leggera flessione nel numero di imprese. A fronte di un calo a livello complessivo nell’area della Lombardia Orientale (Brescia, Cremona e Mantova) , la provincia di Brescia ha registrato una diminuzione più contenuta rispetto alle province vicine.
Dati e analisi. Nel 2019 la provincia di Brescia contava 7.838 imprese nel settore. Questo numero è sceso a 7.642 nel 2025, segnando una variazione negativa di 196 imprese, pari a un calo del 2,5%. Sebbene ci sia stata una riduzione, la base di imprese rimane molto ampia, rappresentando circa i tre quarti del totale delle tre province considerate (Brescia, Cremona e Mantova). La resilienza di Brescia è attribuita principalmente al suo bacino turistico e urbano più ampio. Nonostante il calo nel numero delle imprese il settore della ristorazione bresciano si conferma ad alta intensità occupazionale con 49.057 addetti nel 2024. Questo si traduce in una media di 6,4 addetti per impresa, indicando una discreta dimensione media delle attività. Questo dato suggerisce che, mentre le microimprese più fragili faticano a sopravvivere, le realtà più solide e innovative, spesso integrate con il turismo, tendono a rimanere sul mercato.
Confronto con le province vicine. Il calo a Brescia è meno marcato rispetto a quello registrato nelle province di Cremona e Mantova.
● La provincia di Cremona ha subito una contrazione del 4,1%, passando da 2.041 a 1.958 imprese.
● La provincia di Mantova ha registrato il calo più significativo, perdendo l’ 11% delle sue imprese, scendendo da 2.311 a 2.058. Questo evidenzia la fragilità delle microimprese locali che sono meno in grado di sostenere shock economici come la pandemia o l’inflazione.
L’insieme delle tre province dell’area della Lombardia Orientale ha registrato una perdita complessiva del 4,4% tra il 2019 e il 2025. In questo scenario Brescia si conferma la “locomotiva” del settore, pesando da sola per circa il 65,5% delle imprese totali nel 2025.