FIEPeT (Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici) Confesercenti della Lombardia Orientale esprime piena soddisfazione per il riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO. Un traguardo storico che valorizza non solo un modello gastronomico, ma un sistema complesso di saperi, ritualità e relazioni sociali che definisce l’identità italiana, lombarda e bresciana.
Emilio Zanola, Presidente FIEPeT Confesercenti Lombardia Orientale: «Una vittoria culturale che rafforza anche la ristorazione bresciana. Questo riconoscimento certifica ciò che i nostri ristoratori esprimono ogni giorno: una cultura del cibo fondata su qualità, accoglienza, filiera corta, manualità e rispetto delle tradizioni. Un traguardo storico: per la prima volta un’intera tradizione culinaria nazionale entra a far parte del patrimonio mondiale. Per la provincia di Brescia rappresenta un driver strategico. La nostra cucina — dai casoncelli al Bagòss, dalle carni alla brace allo spiedo il tutto accompagnato dai grandi vini delle tre aree vitivinicole — è già un elemento fortissimo di attrattività».
Con il sigillo UNESCO aumenta il valore percepito e cresce la possibilità per i nostri ristoranti di affermarsi ulteriormente anche sui mercati internazionali. Ora è il momento perfetto per capitalizzare questo momentum: investire sulla formazione del personale, sulla qualità del servizio, sulla narrazione del territorio e sulle alleanze con le produzioni agroalimentari locali. Il riconoscimento non è un traguardo, ma un’occasione di rilancio per l’intero comparto. Andrea Maggioni, componente del Comitato di presidenza nazionale FIEPeT Confesercenti: «Brescia può intercettare una parte rilevante dei 18 milioni di presenze turistiche aggiuntive stimate a livello nazionale. Il riconoscimento UNESCO non è solo un sigillo identitario: è anche un acceleratore turistico.
Le nostre stime nazionali prevedono fino a 18 milioni di presenze aggiuntive nei prossimi due anni. Brescia, grazie a un’offerta che integra cultura, lago, montagna, arte e ristorazione di qualità, ha tutte le condizioni per ottenere un vantaggio competitivo significativo. Nel 2024 la provincia ha rappresentato quasi un quarto delle presenze turistiche lombarde. Se sapremo lavorare in modo coordinato — istituzioni, associazioni, ristorazione e filiere locali — potremo intercettare una quota rilevante dei nuovi flussi, in particolare quelli legati al turismo enogastronomico, che oggi genera 9 miliardi di euro di spesa diretta in Italia.
Dobbiamo proporre un modello di accoglienza coerente col valore UNESCO: autenticità, sostenibilità, esperienze che raccontino il territorio attraverso il cibo. La ristorazione bresciana può diventare la porta d’ingresso emotiva per migliaia di nuovi visitatori».«Oggi celebriamo l’UNESCO, ma soprattutto le persone che ogni giorno tengono viva la cucina italiana nelle case, nei ristoranti, nelle osterie e nei bar – aggiungono Zanola e Maggioni -. Sono 327.850 le imprese italiane che operano nel settore di cui 7.626 nella nostra provincia insieme a migliaia di collaboratori, loro fino a ieri erano tra principali narratori dell’Italia nel mondo, da oggi saranno anche “ambasciatori” del patrimonio UNESCO! Perché apparecchiare una tavola e servire un pranzo non é solo una questione di business, ma anche e soprattutto d’amore». FIEPeT Confesercenti della Lombardia Orientale è pronta a lavorare con ristoratori, enti locali e operatori turistici per trasformare questo riconoscimento in una strategia di crescita strutturale, sostenibile e competitiva per le imprese bresciane.

