Mascherine nei luoghi di lavoro, siglato un protocollo tra Ministero e Parti Sociali
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Applicazione del Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro.
Obbligo di indossare le mascherine per i lavoratori.
E’ quanto deciso, il 4 maggio, nella riunione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero della Salute, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’INAIL e tutte le parti sociali.
Confermato quindi fino al 30 giugno l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto.
Linee Guida Attività Economiche:
Ricordiamo a tutti gli Associati che sono tuttora in vigore le Linee Guida per l’esercizio delle attività economiche recepite dal Ministero della Salute che stabiliscono le regole di comportamento e le prescrizioni da adottare per il contenimento della diffusione del Covid-19.
Linee Guida per la ripresa delle attività economiche leggi qui>>
La posizione Confesercenti:
Confesercenti: provvedimenti all’ultimo non aiutano, consiglieremo comunque alle nostre imprese di farle usare ai dipendenti.
“Durante l’incontro abbiamo evidenziato come il protocollo attuale sia nato in una fase emergenziale, in condizioni diverse da quelle attuali.
È quindi necessario aggiornarne alcuni contenuti onde poter fornire alle imprese indicazioni chiare per scongiurare responsabilità in caso di contagi ed a tutela dei lavoratori.
Noi abbiamo già chiesto fin da subito ai nostri associati di invitare i dipendenti ad usare le mascherine, perché vogliamo garantire massima sicurezza e prevenzione a chi lavora, ma le imprese hanno bisogno di disposizioni univoche sull’effettiva cogenza delle regole.
Bisogna mantenere tutte le misure che garantiscano efficacemente la sicurezza sui luoghi di lavoro, eliminando quelle ormai superate. Gli imprenditori sono pronti a impegnarsi per fare tutto il necessario per garantire la salute dei lavoratori, ma servono norme chiare e univoche.”